L’istituto Eumetra, alla fine di maggio 2022, su indicazione dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani, ha realizzato un sondaggio per rilevare le percezioni della popolazione italiana nei confronti delle misure di sicurezza adottate dai dentisti contro il rischio COVID.
La ricerca si è posta nel solco delle altre indagini che ANDI ha richiesto all’Istituto di Eumetra ha effettuato negli ultimi anni per conoscere meglio le percezioni e gli orientamenti dei pazienti odontoiatrici. Questa nuova rilevazione, tuttavia, si è dedicata specificatamente alla questione delle misure cautelative nei confronti del COVID e delle valutazioni dei pazienti a loro riguardo.
In particolare, la ricerca è stata anche condotta per conoscere il grado di accettazione dei pazienti verso una eventuale attenuazione di dette misure cautelative. L’indagine è stata realizzata intervistando un ampio campione (1002 casi) della popolazione adulta italiana, rigorosamente rappresentativo dell’universo dal punto di vista demografico, sociale e territoriale.
Si è anzitutto voluta verificare la percentuale di popolazione che, nell’ultimo anno, si è recata dal dentista per una visita. Essa è risultata pari al 79%. Dunque, una quota molto elevata, superiore quanto rilevato negli scorsi anni, quando molti pazienti erano stati frenati dalla pandemia nel visitare gli studi odontoiatrici.
A questo 79% si è subito domandato se fossero state riscontrate modalità di visita e trattamento conformi alle disposizioni in materia di sicurezza e prevenzione COVID.
È emerso che la quasi totalità (95%) di chi si è recato dal dentista nell’ultimo anno ha trovato l’applicazione delle disposizioni in materia di sicurezza e prevenzione. Già da questo primo quesito emerge dunque una generale soddisfazione dei pazienti per queste ultime. Si è voluta approfondire questa tematica, domandando quali fossero nel dettaglio le misure di sicurezza riscontrate negli studi dentistici in un’occasione dell’ultima visita.
Le più citate sono state la disinfezione delle mani, la presenza di mascherina, la rilevazione della temperatura e, spesso, lo schermo facciale nonché la somministrazione di un questionario sullo stato di salute. Meno indicata è stata l’abluzione preliminare del cavo orale con disinfettante o la raccolta degli effetti personali nelle buste di plastica.
Ma, tra tutte queste misure, quali sono quelle che hanno trasmesso al paziente un più intenso senso soggettivo di protezione?
In generale, si può dire che tutte sono state apprezzate ma, dalle risposte degli intervistati emerge come, più di altre, lo siano state la presenza dello schermo facciale dell’operatore, la presenza della mascherina e l’esistenza di procedure di sanificazione supplementare dei locali operativi. Ma molto indicate sono anche state la disinfezione preliminare del cavo orale, la disinfezione delle mani e la presenza di una sala attesa poco affollata e aerata.
Sulla base di tutti questi elementi, qual è la percezione generale riscontrata da parte dei pazienti per quel che riguarda la sicurezza presso gli studi dentistici?
Nell’insieme, le risposte indicano un elevato grado di soddisfazione: Il 29% degli intervistati definisce gli studi “molto sicuri” e un altro 67% li giudica “abbastanza sicuri”.
Complessivamente, dunque, il 96% dei pazienti valuta positivamente la sicurezza degli studi.
È molto importante rilevare come questo giudizio si sia andato accrescendo nel tempo. Se si confrontano Infatti le risposte odierne con quelle rilevate in occasioni di sondaggi precedenti, si evidenzia un trend di sempre maggiore apprezzamento che passa, in particolare, dal 21% di giudizi di “molto sicuri” rilevati nel 2020 al 29% emerso in questo sondaggio.
Tutto ciò porta ad un giudizio particolarmente positivo riguardo all’impegno dei dentisti per garantire la sicurezza delle cure nei confronti del COVID. In questo caso, il 34% apprezza “molto” l’impegno dei dentisti e il 61% “abbastanza”. Nell’ insieme, si tratta dunque del 95% che giudica positivamente l’impegno dei dentisti.
Anche in questo caso, si rileva un incremento dei giudizi “molto” che passa dal 30% nel novembre 2020 al 34% odierno.
L’ultimo quesito posto nel questionario sottoposto agli intervistati riguardava l’eventualità di un’applicazione anche agli studi dentistici della semplificazione delle misure di contenimento del COVID che, come si sa, è stata adottata in molti altri contesti.
Alla domanda diretta così formulata, la maggioranza degli intervistati, il 62%, si dichiara d’accordo nei confronti della semplificazione delle misure anti COVID negli studi dentistici, che viene di conseguenza largamente sostenuta. C’è da notare, naturalmente, che esiste ancora una quota significativa, pari a grossomodo un terzo degli intervistati, che esprime tuttora una qualche perplessità: ma occorre sottolineare che si tratta di una minoranza probabilmente in decrescita.
È interessante osservare come l’accordo all’ipotesi di semplificazione delle misure anti-COVID negli studi dentistici si presenti in misura differenziata a seconda dell’età dell’intervistato. In particolare, i giovani appaiono assai più favorevoli, con punte del 76% tra chi ha fino ai 34 anni. Viceversa, tra i meno giovani, si riscontrano più perplessità: ma anche tra chi ha più di 55 anni, la maggioranza assoluta (56%) si dichiara favorevole a detta semplificazione.
Nell’ insieme, emerge dal complesso delle risposte degli intervistati una percezione molto positiva delle misure adottate sin qui dai dentisti. È una conferma della generale fiducia verso questi ultimi che era già emersa dalle ricerche precedenti.
L’articolo I pazienti italiani favorevoli ad una semplificazione delle procedure per la prevenzione del rischio COVID-19 negli studi dentistici, ma con prudenza e viva attenzione alla effettiva applicazione dei protocolli proviene da ANDI.