Sono recenti le uscite su stampa e social che sollecitano i cittadini ad intentare causa per responsabilità professionale medica in virtù di asserite mancanze rispetto al contenimento del contagio e offrendo consulenze online anche gratuite. Un’azione di “sciacallaggio” verso una categoria che sta combattendo, a rischio della propria vita, una vera e propria guerra epidemiologica.
Il Presidente ENPAM, Alberto Oliveti, oltre a stigmatizzare questo comportamento, lo ha denunciato all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, al fine di poter individuare eventuali responsabilità degne di segnalazione agli organi giudiziari.
“È scandaloso – afferma Oliveti – che, in un momento di tale gravità, i medici già esposti in prima persona e impegnati senza risparmio nel tentativo di salvare vite umane, siano sottoposti a un ulteriore stress e all’ipotetico rischio di conseguenze legali per la loro meritoria azione”.
Accanto alla denuncia ufficiale, Oliveti ha fatto pervenire al Presidente dell’Autorità Garante, Roberto Rustichelli, una lettera personale, dove esprime in modo più articolato la gravità e la sua preoccupazione per l’insorgere di questi atti.
“Sono stato felice di ricevere una pronta risposta dal Presidente Rustichelli – ha aggiunto Oliveti – che in una telefonata mi ha manifestato il senso di profonda ammirazione e il grande sostegno delle donne e degli uomini della sua istituzione, e suo personale, per i medici eroicamente impegnati in questa epidemia e il cordoglio per i parenti delle vittime. Ha poi precisato di essersi già attivato per accertare e definire le responsabilità segnalate in piena attuazione del suo ruolo e dei suoi poteri”.
Un atto forte, accompagnato da un’ulteriore richiesta di ENPAM verso la politica ovvero la proposta di un emendamento emergenziale all’articolo 13 dell’A.S.1766, per il quale, per tutta la durata delle misure straordinarie in atto, i medici siano punibili esclusivamente in caso di dolo.
In un momento nel quale sono addirittura state sospese alcune libertà personali dei cittadini e lo stesso patto di stabilità, sarebbe fondamentale che i medici, già così fortemente provati, potessero evitarsi l’ulteriore “spada di Damocle” di una possibile azione legale su quanto fatto per la salute dei cittadini.
“ANDI condivide e sostiene a pieno le iniziative del Presidente Oliveti – dichiara il Presidente nazionale Carlo Ghirlanda – nella consapevolezza che comunicazioni, palesemente contrarie a ogni principio deontologico, come quelle apparse recentemente, rappresentano un vero e proprio attacco alla categoria medica, che più che mai in questo momento, devono essere protette sotto ogni punto di vista”.
Questa linea è stata condivisa anche dalla Cassa Forense e da numerosi Consigli dell’Ordine degli Avvocati di diverse province italiane.