In attesa che la materia trovi la propria regolamentazione a regime, come previsto dalla legge delega sulla riforma fiscale, viene previsto il rinvio del versamento della seconda rata di acconto delle imposte dirette. È quanto emerge dalla lettura della bozza del cosiddetto “decreto anticipi”, che raccoglie quanto deliberato in sede di riunione del Consiglio dei Ministri del 16 ottobre scorso.
A tale proposito si ricorda che, con riferimento ai titolari di redditi di lavoro autonomo, l’articolo 5 della legge delega fissa, tra gli altri, l’obiettivo di “una migliore distribuzione del carico fiscale nel tempo, anche mediante la progressiva introduzione della periodicità mensile dei versamenti degli acconti e dei saldi” delle imposte sui redditi.
Attualmente il versamento di tali imposte avviene in due distinti momenti dell’anno: il saldo dell’anno precedente e il primo acconto dell’anno in corso, salvo proroghe, entro il 30 giugno (o nei successivi trenta giorni, applicando una maggiorazione dello 0,40%), il secondo acconto entro il 30 novembre. Fermo restando che i versamenti di giugno possono essere rateizzati fino a un massimo di 6 rate mensili, da corrispondere da giugno a novembre, mentre non risulta possibile rateizzare il versamento di novembre.
Il “decreto anticipi” interviene proprio su quest’ultima fattispecie, introducendo, per il solo 2023, due rilevanti novità:
- il differimento della scadenza del versamento della seconda rata di acconto delle imposte sui redditi dal 30 novembre 2023 al 16 gennaio 2024;
- la possibilità di versare tali somme in cinque rate mensili, a partire da gennaio 2024, scadenti il 16 di ogni mese, ferma restando, in tal caso, l’applicazione degli interessi di legge.
Tali opportunità vengono concesse alle persone fisiche titolari di partita iva, ma non a tutti. La proroga del versamento a gennaio e la possibilità di rateizzazione, infatti, sono riservate ai contribuenti che nell’anno precedente (2022) hanno dichiarato ricavi o compensi di ammontare non superiore a 170mila euro.
In buona sostanza, quindi:
- i professionisti che nel 2022 hanno incassato compensi non superiori a 170mila euro potranno versare il secondo acconto delle imposte il 16 gennaio e potranno eventualmente usufruire della rateizzazione;
- i professionisti che nel 2022 hanno incassato più di 170mila euro, invece, dovranno versare il predetto acconto entro il prossimo 30 novembre.
Andrea Dili – Dottore commercialista
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