Alcune Casse previdenziali prevedono la possibilità per gli iscritti di versare, oltre alla quota obbligatoria annuale, un‘ulteriore quota volontaria che va a sommarsi alla prima, determinando un proporzionale aumento della pensione. Ad esempio, per gli iscritti alla Cassa Forense è possibile versare annualmente un contributo aggiuntivo, variabile tra l’1% e il 10% del proprio reddito professionale. Tale somma è oltretutto deducibile fiscalmente fino a euro 10.500. Anche in ENPAM esiste questa possibilità, ma solo per gli iscritti alla Gestione della Medicina Generale (medici di famiglia, di continuità assistenziale, pediatri di libera scelta) e per gli Specialisti Esterni accreditati ad personam. Il “contributo con aliquota modulare” può andare dall’1% al 5% del proprio reddito professionale. Per gli iscritti alle altre Gestioni, ad esempio quella della libera professione, un risultato molto simile si può ottenere attraverso il c.d. “Riscatto di allineamento”, che, al pari della contribuzione volontaria, è volto ad aumentare la contribuzione annuale, senza però incidere sugli anni contributivi (vedi prossima pillola: Riscatto di allineamento).
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